tag:blogger.com,1999:blog-63524388552721147582024-03-13T11:05:24.047-07:00SVOLTA EUROPEAPROGETTO ITALIANO PER
UNA NAZIONE EUROPEAFranco Pugliahttp://www.blogger.com/profile/16956145309965953698noreply@blogger.comBlogger10125tag:blogger.com,1999:blog-6352438855272114758.post-57260718420081990582021-02-10T03:10:00.007-08:002021-02-10T03:16:53.267-08:00LA DITTATURA DI MARIO DRAGHI<p><span face=""Helvetica Neue", Helvetica, Arial, sans-serif" style="background-color: #444444; color: white; font-size: 15px;">Così Wikipedia descrive cosa fosse la “dittatura” nell’antica Roma repubblicana.</span></p><p class="has-text-align-justify" style="border: 0px; font-family: "Helvetica Neue", Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 15px; margin: 0px 0px 1.625em; outline: 0px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;"><em style="border: 0px; font-family: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><span style="background-color: #444444; color: white;">Il <strong style="border: 0px; font-family: inherit; font-style: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">dittatore</strong> era una figura caratteristica dell’assetto della costituzione della <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Repubblica_romana" style="border: 0px; font-family: inherit; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-decoration-line: none; vertical-align: baseline;">Repubblica romana</a>. <br />Era un magistrato straordinario eletto dal senato in caso di pericolo e la sua carica non poteva superare i sei mesi. Il dittatore non aveva alcun collega, e nominava come proprio subalterno il <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Magister_equitum" style="border: 0px; font-family: inherit; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-decoration-line: none; vertical-align: baseline;">magister equitum</a> (“comandante della cavalleria”). Inoltre, il dittatore non veniva eletto dalle assemblee popolari, come tutti gli altri magistrati, ma veniva <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Dictio" style="border: 0px; font-family: inherit; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-decoration-line: none; vertical-align: baseline;">dictus</a>, cioè nominato, da uno dei <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Console_(storia_romana)" style="border: 0px; font-family: inherit; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-decoration-line: none; vertical-align: baseline;">consoli</a>, di concerto con l’altro console e con il <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Senato_romano" style="border: 0px; font-family: inherit; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-decoration-line: none; vertical-align: baseline;">senato</a>, seguendo un rituale che prevedeva la nomina di notte, in silenzio, in territorio romano. <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Marco_Tullio_Cicerone" style="border: 0px; font-family: inherit; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-decoration-line: none; vertical-align: baseline;">Cicerone</a> e <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Marco_Terenzio_Varrone" style="border: 0px; font-family: inherit; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-decoration-line: none; vertical-align: baseline;">Varrone</a> ricollegano l’etimologia del termine a questa particolare procedura di nomina. Per tutta la breve durata della carica il dittatore aveva pieni poteri ed era da solo al comando della Repubblica di Roma, quando lo Stato si trovava in un momento di crisi. Il suo potere però era limitato dalla durata semestrale del suo mandato e per questo non c’era continuità della carica in questione.</span></em></p><p class="has-text-align-justify" style="border: 0px; font-family: "Helvetica Neue", Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 15px; margin: 0px 0px 1.625em; outline: 0px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;"><span style="background-color: #444444; color: white;">Ai giorni nostri la dittatura ha assunto ben altro significato. La mutazione nasce già con Roma antica, con Giulio Cesare, che assume una nuova veste di dittatore, permanente, non più a tempo, e con poteri assoluti non delimitati. E da quel momento inizia anche l’ascesa di Roma al culmine della sua potenza per concludersi poi nel suo crollo rovinoso.<br />Nei tempi moderni le dittature sono state, e sono ancora, poteri sostitutivi di quelli de regnanti assoluti, sempre fondate su un appoggio militare, sempre foriere di sventure, culminate in guerre o nella distruzione economica e sociale.</span></p><p class="has-text-align-justify" style="border: 0px; font-family: "Helvetica Neue", Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 15px; margin: 0px 0px 1.625em; outline: 0px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;"><span style="background-color: #444444; color: white;">E veniamo a Mario Draghi: tutte le forze politiche, con un distinguo di Fratelli d’Italia, si sono inchinate di fronte all’uomo indicato dal destino, per l’occasione impersonato dal Presidente della Repubblica, affidando a SuperMario il compito di fare l’impossibile, cioè quello che tutti loro, gli un contro gli altri armati, non sono mai riusciti a fare, né in passato né recentemente. <br />Di fronte al proprio palese fallimento, di fronte ad una crisi profonda, irreversibile e di non breve durata, prevedibilmente, si sono affidati ad un solo uomo.<br />Se questa non è la nomina di un “dittatore” nell’accezione romano antica del termine, non so cos’altro potrebbe essere. L’appoggio parlamentare quasi plebiscitario, pur tra tanti mal di pancia, in bianco, cioè in assenza di un preciso programma di governo e di un elenco di ministri proposti, configura esattamente il ruolo del dittatore della Repubblica di Roma, e può essere effettivamente quello che ci serve in questo momento.</span></p><p style="border: 0px; font-family: "Helvetica Neue", Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 15px; margin: 0px 0px 1.625em; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><span style="background-color: #444444; color: white;">Ad alcune condizioni:</span></p><p class="has-text-align-justify" style="border: 0px; font-family: "Helvetica Neue", Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 15px; margin: 0px 0px 1.625em; outline: 0px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;"><span style="background-color: #444444; color: white;">1. La nomina deve essere REALE, di sostanza, cioè deve prevedere l’accettazione delle scelte del “dittatore” senza la pretesa di condizionarle e manipolarle una volta formulate.</span></p><p class="has-text-align-justify" style="border: 0px; font-family: "Helvetica Neue", Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 15px; margin: 0px 0px 1.625em; outline: 0px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;"><span style="background-color: #444444; color: white;">2. Visto che siamo nel 2021 e non qualche secolo prima di Cristo, le scelte del dittatore dovrebbero essere il risultato di sintesi di un VERO, SINCERO ED ATTENTO ASCOLTO, di tutte le parti in causa, pesando le ragioni degli uni e degli altri e poi scegliendo un percorso che non ricusi le istanze delle forze politiche più deboli a favore di quelle dei più forti, trovando soluzioni a carattere di equità, il cui essere tali non può, tuttavia, essere poi messo in discussione. Significa proporre e dibattere, “prima”, ma poi accettare senza discussioni le scelte, quali che siano.</span></p><p class="has-text-align-justify" style="border: 0px; font-family: "Helvetica Neue", Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 15px; margin: 0px 0px 1.625em; outline: 0px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;"><span style="background-color: #444444; color: white;">3. Questo potere deve essere “pro tempore”, e qui dobbiamo chiederci quanto debba essere questo tempo. Pochi mesi, come chiedevano le destre, per poi andare a elezioni, oppure sino al termine formale della legislatura? Io credo che un governo di 6 mesi non sia neppure immaginabile, e tantomeno proponibile. Un governo “elettorale” lo affidi a chi ti pare, e non deve decidere nulla: non lo affidi a Draghi. Quindi la risposta è: sino a fine legislatura, un paio d’anni.</span></p><p class="has-text-align-justify" style="border: 0px; font-family: "Helvetica Neue", Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 15px; margin: 0px 0px 1.625em; outline: 0px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;"><span style="background-color: #444444; color: white;">Su queste basi l’impegno delle forze politiche dovrebbe essere quello di trasformare il Parlamento, e non solo, in una “assemblea permanente” di analisi dei problemi e formulazione di proposte, senza mai pervenire ad una fase decisionale, demandata al giudizio insindacabile del Governo, con successiva approvazione parlamentare e conversione in legge IN ASSENZA DI EMENDAMENTI.</span></p><p class="has-text-align-justify" style="border: 0px; font-family: "Helvetica Neue", Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 15px; margin: 0px 0px 1.625em; outline: 0px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;"><span style="background-color: #444444; color: white;">Questa “dittatura biennale” sarebbe una novità assoluta nel nostro panorama politico, e potrebbe anche porre le premesse per quella destrutturazione e riconversione delle forze politiche che è la necessaria premessa di qualsiasi sviluppo futuro che sia costruttivo e non conduca rapidamente a nuove situazioni di stallo.</span></p><p class="has-text-align-justify" style="border: 0px; font-family: "Helvetica Neue", Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 15px; margin: 0px 0px 1.625em; outline: 0px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;"><span style="background-color: #444444; color: white;">Dopo due anni le forze politiche rinnovate potrebbero proporsi più credibilmente al Paese nella fase elettorale per ricostruire un Parlamento rinnovato ed un Governo all’altezza delle ambizioni di quello che fu il cuore della civiltà europea.</span></p><p class="has-text-align-justify" style="border: 0px; font-family: "Helvetica Neue", Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 15px; margin: 0px 0px 1.625em; outline: 0px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;"><span style="background-color: #444444; color: white;">Potrei aggiungere che, se in questi due anni tutte le forze politiche e sociali si organizzassero seriamente per formulare una “nuova Costituzione” nazionale e su questa base i partiti si presentassero alle elezioni con una NUOVA COSTITUZIONE, frutto di una condivisione storica delle ragioni della nostra convivenza civile, allora avremmo toccato il cielo con un dito, ma forse questo è chiedere troppo.</span></p><p style="border: 0px; font-family: "Helvetica Neue", Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 15px; margin: 0px 0px 1.625em; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><span style="background-color: #444444; color: white;">Ing. Franco Puglia</span></p><p style="border: 0px; font-family: "Helvetica Neue", Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 15px; margin: 0px 0px 1.625em; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><span style="background-color: #444444; color: white;">Milano, 7 Febbraio 2021</span></p>Franco Pugliahttp://www.blogger.com/profile/16956145309965953698noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6352438855272114758.post-7534591587761021272017-10-16T14:35:00.002-07:002017-10-16T14:38:10.702-07:00CONTIAMOCI NEL PARTITO DELL'ASTENSIONE<br />
<span style="font-size: large;">Nel 2018, perciò ormai fra poco, si terranno le elezioni politiche nazionali. L'esito è prevedibile e sarà disastroso, comunque vada. <br />L'astensionismo sarà elevato, come sempre, più di sempre, per la disaffezione della sinistra dal PD e per l'analoga disaffezione della destra da Forza Italia, l'ostilità di tanti verso l'ipotesi leghista di Salvini, per non parlare del frammento Meloniano. Paradossalmente, "al centro", il Movimento 5 Stelle, che non è una opzione per i tanti elettori potenziali di centro destra. <br />Dei gruppuscoli in area liberale non faccio menzione: privi di seguito, credibilità, massa critica. <br />Non credo che qualcuno possa raggiungere il 3% dei voti.<br /><br />Resta l'astensione, che però non pesa sul risultato elettorale. <br /><br /><span style="font-size: x-large;">Ma allora perchè non votare invece per un NON PARTITO, che non si presenterà alle elezioni, non verrà screditato dal risultato elettorale, non costringe l'elettore a turarsi il naso, ma permette a tutti gli astensionisti di centro destra di CONTARSI, di raccogliere le forze in un PROGETTO APERTO, dove è tutto da costruire, non per il 2018, ma per il DOPO TERREMOTO, quando qualcuno dovrà pur raccogliere i cocci del paese ...</span><br /><br />Non serve molto : basta un messaggio, una mail a info@svoltaeuropea.eu che dica : "mi chiamo Mario Rossi, vivo a (Città) e mi astengo dal voto in queste elezioni politiche.<span style="background-color: red;"><span style="background-color: black;"></span></span><br />Noi conteremo questi NON voti e sapremo in quanti siamo, quante sono le persone disponibili a costruire una ALTERNATIVA DI SVOLTA, che metta la parola fine a "questo" centro destra ed apra nuove prospettive. </span><br />
<span style="font-size: large;"><br />CONTIAMOCI ! USCIAMO DALL'ANONIMATO. <br />Farlo non costa nulla ma apre una porta verso il DOPO ...<br /><br />Ing. Franco Puglia - Promotore dell'iniziativa <br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /></span>Franco Pugliahttp://www.blogger.com/profile/16956145309965953698noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6352438855272114758.post-67718460275821096842017-09-14T10:34:00.003-07:002021-02-10T03:42:23.250-08:00<div class="_39k2" style="font-family: Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 18px; margin: 0px auto; padding: 40px 0px; position: relative;">
<div class="_4lmk _2vxa autofocus _5s6c" id="js_hh" style="-webkit-font-smoothing: antialiased; direction: ltr; font-family: Georgia, serif; font-size: 40px; line-height: 48px; margin: 0px auto 12px; overflow-wrap: break-word; position: relative; width: 700px; word-wrap: break-word;" tabindex="-1"><span style="background-color: #444444;"><span style="color: white;">
L’ILLUSIONE E LA SUA NECESSITA’</span></span></div>
<div class="_2yud clearfix" direction="left" style="font-family: inherit; margin: 0px auto; width: 700px; zoom: 1;">
<div class="_ohe lfloat" style="float: left; font-family: inherit;">
<div class="_2yuf img _8o _8r" style="background-image: url("https://scontent-lga3-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-1/c0.9.50.50/p50x50/1798837_10202050150674145_51991650_n.jpg?oh=1f1ae3b14c9e06817ffe39f1599ecdd8&oe=5A4ADC95"); background-size: 24px 24px; border-radius: 13px; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.15) 0px 0px 1px 1px inset; float: left; font-family: inherit; height: 24px; margin-right: 5px; width: 24px;">
</div>
</div>
<div style="font-family: inherit;">
<div class="_42ef _8u" style="font-family: inherit; overflow: hidden;">
<div class="_3uhg" style="float: left; font-family: inherit; font-size: 12px; margin: 4px 0px 0px 4px; text-transform: uppercase;"><div style="text-align: justify;"><a class="_2yug" href="https://www.facebook.com/fabrizio.biasiolo.3" style="background-color: #444444; cursor: pointer; font-family: inherit; text-decoration-line: none; white-space: nowrap;" target="_blank">FABRIZIO BIASIOLO</a><span class="_4_mg" style="background-color: #444444; color: white; font-family: inherit; padding: 0px 6px;">·</span><a class="uiLinkSubtle" href="https://www.facebook.com/notes/fabrizio-biasiolo/lillusione-e-la-sua-necessita/10211451454220858/" style="background-color: #444444; cursor: pointer; font-family: inherit; text-decoration-line: none;">THURSDAY, SEPTEMBER 14, 2017</a></div>
<span style="background-color: #444444;"><span style="color: white;"><span class="_4_mf" style="font-family: inherit; margin-left: 8px; text-transform: none;"><span display="inline" style="font-family: inherit;"><a aria-label="Shared with: Your friends" class="uiStreamPrivacy inlineBlock fbStreamPrivacy fbPrivacyAudienceIndicator" data-hover="tooltip" data-tooltip-content="Shared with: Your friends" href="https://www.facebook.com/notes/fabrizio-biasiolo/lillusione-e-la-sua-necessita/10211451454220858/#" id="u_v_0" role="button" style="cursor: pointer; display: inline-block; font-family: inherit; text-decoration-line: none; zoom: 1;"><i class="lock img sp_yF1Y1tobZJh sx_1c9e20" style="background-image: url("/rsrc.php/v3/yp/r/wQ3cSO5tpkD.png"); background-position: -14px -335px; background-repeat: no-repeat; background-size: auto; bottom: -1px; display: inline-block; height: 12px; margin-bottom: -5px; position: relative; vertical-align: top; width: 12px;"><div style="text-align: justify;"></div></i></a></span></span></span></span></div>
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<div class="_39k5 _5s6c" style="-webkit-font-smoothing: antialiased; line-height: 28px; overflow: hidden; padding-bottom: 60px; position: relative;">
<div display="block">
<div class="_2cuy _3dgx _2vxa" style="box-sizing: border-box; direction: ltr; margin: 0px auto 28px; overflow-wrap: break-word; width: 700px; word-wrap: break-word;"><div style="text-align: justify;"><span style="color: white; font-family: Georgia, serif; font-size: 17px; white-space: pre-wrap;"><br /></span></div><span style="background-color: #444444; font-family: inherit; font-size: 17px; white-space: pre-wrap;"><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;"><span style="color: white;">“Dobbiamo distruggure l’illusione se vogliamo pervenire alla radice della condizione che provoca la NECESSITA’ dell’illusione”. </span></span><span style="color: white; font-family: inherit;">In questi giorni leggo di tre’ argomenti costantemente al centro dell’attenzione di commenti , discussioni, analisi : </span></div></span></div>
<ol class="_5a_q _509r" dir="ltr" style="box-sizing: border-box; font-family: inherit; font-size: 17px; margin: 0px auto 32px; padding-left: 14px; width: 676px;">
<li class="_2cuy _509s _2vxa" style="box-sizing: border-box; direction: ltr; list-style-type: decimal; margin: 0px auto 12px; overflow-wrap: break-word; text-align: justify; white-space: pre-wrap; width: auto; word-wrap: break-word;"><span style="background-color: #444444;"><span style="color: white;">jus soli </span></span></li>
<li class="_2cuy _509s _2vxa" style="box-sizing: border-box; direction: ltr; list-style-type: decimal; margin: 0px auto 12px; overflow-wrap: break-word; text-align: justify; white-space: pre-wrap; width: auto; word-wrap: break-word;"><span style="background-color: #444444;"><span style="color: white;">Nuove leggi anti-fascismo</span></span></li>
<li class="_2cuy _509s _2vxa" style="box-sizing: border-box; direction: ltr; list-style-type: decimal; margin: 0px auto 12px; overflow-wrap: break-word; text-align: justify; white-space: pre-wrap; width: auto; word-wrap: break-word;"><span style="background-color: #444444;"><span style="color: white;">Problema immigrazione</span></span></li>
</ol>
<div class="_2cuy _3dgx _2vxa" style="box-sizing: border-box; direction: ltr; font-family: inherit; font-size: 17px; margin: 0px auto 28px; overflow-wrap: break-word; white-space: pre-wrap; width: 700px; word-wrap: break-word;"><div style="text-align: justify;"><span style="background-color: #444444; font-family: inherit;"><span style="color: white;">Nel leggere i vari commenti, anche della stampa, riguardo ai tre argomenti , esattamente come accade , ormai da anni, riguardo a tutti gli altri problemi che, via , via, acquistano la maggioranza delle attenzioni, si finisce irrimediabilmente con i riferimenti a idelogie che sottendono i principi a cui ci si appella nell’affrontarli. In Italia si finisce all’appellarsi a “destra” o “sinistra” , etc. In america a “repubblicano” o “Democratico”. Siamo certi che le ideologie siano l’argomentazione adeguata alla soluzione del problema? e , sopratutto, siamo certi che i problemi su cui dibattiamo siano realmente i piu’ importanti e pressanti? </span></span><span style="background-color: #444444; color: white; font-family: inherit;">Se fosse tutta un’illusione qual’é la reale necessità che la sottende?</span></div><span style="background-color: #444444; color: white; font-family: inherit;"><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;">Appellandomi alla frase introduttoria di questo post, incomincio col distruggere l’illusione. “Jus Soli”, “Leggi anti-fascismo”, “problema immigrazione “ (sì , anche quello) non sono il problema pou’ pressante e la sfida piu’ seria che affronta il paese. Incominciamo dall’immigrazione : </span></div></span></div><div class="_2cuy _3dgx _2vxa" style="box-sizing: border-box; direction: ltr; font-family: inherit; font-size: 17px; margin: 0px auto 28px; overflow-wrap: break-word; text-align: justify; white-space: pre-wrap; width: 700px; word-wrap: break-word;"><span style="background-color: #444444;"><span style="color: white;">E’ innegabile che la posizione del governo é stata a lungo passiva , deregolata, addirittura suscitando sospetti, provabilmente fondati, che ci sia sotto una strategia sinistra di gruppi di potere , che in qualche modo condizionano le politiche del paese, per il proprio vantaggio economico a danno dell’interesse dei cittadini. Ma come si fa a non accorgersi che il problema é stato ingigantito dal degrado in cui versano TUTTE LE ISTITUZIONI DELLO STATO. Immigrazione incontrollata in un paese in cui la Giustizia non funziona (ammesso e non concesso che ci sia), la Sanità non funziona, l’Economia é in crisi, le strutture di accoglienza sono limitate e disorganizzate, Politiche di integrazione non esistono, etc., etc., etc. Dunque, qual’é il vero problema ? l’immigrazione o l’assenza totale di strutture adeguate al gestirla? </span></span></div><div class="_2cuy _3dgx _2vxa" style="box-sizing: border-box; direction: ltr; font-family: inherit; font-size: 17px; margin: 0px auto 28px; overflow-wrap: break-word; text-align: justify; white-space: pre-wrap; width: 700px; word-wrap: break-word;"><span style="background-color: #444444;"><span style="color: white;">“Jus Soli”: si puo’ ripetere quanto sopra, i due problemi hanno numerosi addentellati , ma siamo certi che , permanendo il fatto che ci sono problemi ben più pressanti da affrontare, la soluzione dipenda dall’essere di Destra o Sinistra? e , sopratutto, siamo certi che Destra e Sinistra altro non siano che un’illusione creata ad arte per limitare il nostro senso critico e dirottarlo in aree di incidenza in cui é molto piu’ semplice controllarlo?</span></span></div><div class="_2cuy _3dgx _2vxa" style="box-sizing: border-box; direction: ltr; font-family: inherit; font-size: 17px; margin: 0px auto 28px; overflow-wrap: break-word; text-align: justify; white-space: pre-wrap; width: 700px; word-wrap: break-word;"><span style="background-color: #444444;"><span style="color: white;">Leggi Antifasciste: Non voglio scrivere a lungo su un’emergenza fittizia come questa, non e’ minimamente necessario. Faccio solo una domanda :” secondo voi cos’è piu’ importante , andare al voto senza una legge costituzionale tra 6 mesi, addirittura tenendo in piedi un governo Zombie per un’altro anno utilizandone la mancanza, proditoriamente, quale “giustificazione di comodo” o lanciarsi al trasformare la parola “dux” in foglie di fico per nascondere la vergogna dei genitali che sono parte , volenti o nolenti, del processo evolutivo di cui siamo parte? </span></span></div><div class="_2cuy _3dgx _2vxa" style="box-sizing: border-box; direction: ltr; font-family: inherit; font-size: 17px; margin: 0px auto 28px; overflow-wrap: break-word; text-align: justify; white-space: pre-wrap; width: 700px; word-wrap: break-word;"><span style="background-color: #444444;"><span style="color: white;">Quindi le tre’ emergenze sono un’illusione. Stabilito questo , quali sono i reali problemi e le emergenze del paese su cui l’esecutivo si dovrebbe concentrare? Ne ho accennato prima, inutile ripetersi, ciò su cui invece voglio sgombrare immediatamente il campo é il fatto che quei problemi non sono né affrontati né , tanto meno, risolti a causa di “Incapacità ” o “incompetenza” . Prendiamo l’esempio di quello che dovrebbe essere il più semplice da risolvere :” la riforma della legge elettorale” .Come mai non si riesce a venirne ad una? Sgombrato il campo da illusioni, la motivazione é chiara:” Nessuno dei partiti dell’arco costituzionale ha la minima intenzione di implementare i dettami della costituzione nel disegnare una legge elettorale”. Anche il perché é chiaro , che siano i partiti in base alle loro logiche (su cui posso scrivere non un post , ma un’enceclopedia) a decidere la rappresentanza politica del paese , non i cittadini. Ecco come la condizione di base che determina la necessità dell’illusione, propagandata a piene mani, bocche e orecchie, si trasforma in “ESEGESI DI DESTRA E SINISTRA” . Ecco il sistema con cui la propaganda inibisce il senso critico ingabbiandolo nella cella di illusioni . </span></span></div><div class="_2cuy _3dgx _2vxa" style="box-sizing: border-box; direction: ltr; font-family: inherit; font-size: 17px; margin: 0px auto 28px; overflow-wrap: break-word; white-space: pre-wrap; width: 700px; word-wrap: break-word;"><div style="text-align: justify;"><span style="background-color: #444444; color: white; font-family: inherit;">Come uscirne? impossibile votando partiti questo non solo é evidente, ma , tragicamente, provato storicamente. Cercate di svestire condizionamenti propagandistici e analizate la storia della Repubblica Italiana da quando hanno tolto le preferenze dalle schede elettorali; quanto accaduto é evidente. Anche quando, a dimostrazione della frustrazione da alienazione di grossa parte dell’elettorato, gruppi extra/parlamentari e radicali hanno ottenuto consensi e rappresentanza , nel giro di una legislatura si sono , convenientemente , adeguati al sistema Partitico (lottizzazione, convenienze varie, corruzione, e oligarchia) .
</span><span style="background-color: #444444; color: white; font-family: inherit;">Sono sempre più le persone che stanno prendendo coscienza di quanto affermo , lo dimostrano la germinazione spontanea di sempre più numerosi gruppi di poche persone completamente avulse al messaggio partitico . C’é solo , a mio modesto avviso, una possibilità : eliminare dal campo le divisioni ideologiche fondate sull’illusione di convenienza propagata dal sistema e associarsi in gruppi sempre piu’ numerosi , con la speranza di dare omogeneità alla germinazione spontanea e irrobustirla creando una massa sufficente ad acquisire esposizione. Presentarsi da indipendenti con Nome e Cognome sotto l’egida (obbligatoria visto quello che sara’ il sistema elettorale vigente) di un partito il cui simbolo sia completmente sganciato da pretese ideologiche. Gente il cui obbiettivo e’ affrontare i problemi reali del paese, a partire dallo scardinare la partitocrazia e le sue illusioni. </span></div></div><div class="_2cuy _3dgx _2vxa" style="box-sizing: border-box; direction: ltr; font-family: inherit; font-size: 17px; margin: 0px auto 28px; overflow-wrap: break-word; text-align: justify; white-space: pre-wrap; width: 700px; word-wrap: break-word;"><span style="background-color: #444444;"><span style="color: white;">Provate a leggere tutta la vicenda della riforma costituzionale ( chi pro e chi contro) alla luce della necessita’ di creare illusioni e inibire il senso critico dell’elettorato e guardate che razza di quadro orrendo ci stanno dipingendo sotto il naso da anni. Unirsi e fare massa o vivere di illusioni di comodo per venire ridotti ad una mandria di pecore. Non vedo alternative.</span></span></div>
</div>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/18078883591990597676noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6352438855272114758.post-56430808757769532882017-05-30T08:31:00.002-07:002017-05-30T08:35:43.652-07:00SCENARI MONDIALI E SCENARI NOSTRANI <a href="http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2017-05-29/putin-e-macron-prove-dialogo-all-ombra-pietro-grande-130923.shtml?uuid=AEhPavUB">Francia e Russia si incontrano a Versailles . </a><br />
<br />
Pensare IN GRANDE ecco cosa deve essere passato per la testa di Macron quando ha puntato alla presidenza della Francia ed ora con questo incontro con Putin alla Reggia di Versailles.<br />
Forse Macron ha voluto mettere a confronto Versailles ed il Palazzo d'Inverno di San Pietroburgo, simboli di epoche imperiali europee che forse, in qualche modo, tornano alla ribalta quando le Americhe si allontanano dal vecchio continente e questo si scopre isolato, ricco soltanto della sua Storia. <br />
I GRANDI d'Europa vogliono tornare alla ribalta : la Francia e la Russia ne fanno parte storicamente, di diritto, assieme alla Germania, oggi la nazione più potente, senza l'Inghilterra, prigionera anch'essa della sua Storia, del suo essere un'Isola, che guarda più all'orizzonte sul mare che verso le terre continentali. <br />
Italia e Spagna sono al confine di questa parte del mondo, e non faccio cenno della Grecia, o dei paesi che occupano i territori orientali d'Europa, paesi marginali nella Storia antica e moderna. <br />
La prospettiva è quella di ridisegnare gli equilibri mondiali, in un'epoca che sta mostrando i limiti della crescita senza fine, con il rallentamento cinese e dei giganti asiatici, con le rinnovate crisi sudamericane, con lo sfacelo africano, i remi in barca statunitensi.<br />
<br />
In tutto questo noi BRILLIAMO PER LA NOSTRA ASSENZA.<br />
Come SEMPRE, ormai da sempre. <br />
Un ruolo marginale che dovrebbe farci provare profonda vergogna.<br />
<br />
L'Italia che fu culla dell'Impero Romano, del Rinascimento, culla del Cristianesimo, una religione che ha improntato del suo credo mezzo mondo, appare sfiancata, priva di visione, priva di uomini o donne credibili, capaci di rappresentare il meglio delle stremate forze che pur sopravvivono nel paese. Le vecchie generazioni si stanno spegnendo e le nuove appaiono come la risultante delle insufficienze di quelle che le hanno precedute. <br />
La malattia è diffusa e profonda. Servono anticorpi robusti per combatterla, servono uomi e donne di grande dirittura morale, di elevata cultura ed intelligenza, capaci di infondere una potente iniezione di FIDUCIA che stravolga il presente per FONDARE il futuro. <br />
<br />
A questo guarda il progetto di Svolta Europea, che si propone come MESSAGGIO CHIARO a quanti sono consapevoli della loro RESPONSABILITA' umana e civile, nei confronti di se stessi e del paese che ha dato loro i natali, e che debbono ESPORSI E PROPORSI per condurre questa nave fuori dalle secche in cui si è arenata. <br />
<br />
Il momento è propizio : il mondo attorno a noi sta cambiando rapidamente e NOI ITALIANI dobbiamo scaricare la zavorra fuori bordo e riprendere coraggiosamente il mare. <br />
UNA NUOVA ITALIA PER UNA NUOVA EUROPA. <br />
Molti tra noi NON HANNO NULLA DA IMPARARE DALL'EUROPA, E MOLTO DA INSEGNARE. <br />
Ma occorre USCIRE ALLO SCOPERTO. Franco Pugliahttp://www.blogger.com/profile/16956145309965953698noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6352438855272114758.post-90789347849958763022016-12-04T13:55:00.003-08:002016-12-04T13:59:29.552-08:00<h2>
<span data-ft="{"tn":"K"}"><span class="UFICommentBody _1n4g">10 PUNTI DI POLITICA ECONOMICA DI ADRIANO TESO</span></span></h2>
<h2>
<span data-ft="{"tn":"K"}"><span class="UFICommentBody _1n4g"> </span></span></h2>
<h2>
</h2>
<h2>
<span data-ft="{"tn":"K"}"><span class="UFICommentBody _1n4g"></span></span></h2>
<span data-ft="{"tn":"K"}"><span class="UFICommentBody _1n4g">1) Giustizia : semplificazione legislativa, con decadenza automatica delle leggi che non esauriscono nel
loro stesso testo ogni prescrizione (cancellazione riferimenti esterni)
e decadenza automatica degli articoli di legge ripresi da leggi più
recenti. <br /><br />2) Servizi pubblici in concessione a tempo
limitato, rinnovabile. come per i monopoli naturali : Ferrovie, Porti,
Autostrade, Aerei, Spiagge, con abolizione delle aziende pubbliche,
anche comunali. <br /><br />3) Semplificazione dei rapporti di
lavoro, resi uniformi tra impiego pubblico e privato.Cessazione
unilaterale del rapporto di lavoro, regolata da contratti di lavoro
individuali, nel rispetto di poche regole di base che prevedano regole
eque in caso di cessazione.<br /><br />4) Semplificazione
burocratica, da progettare assieme ai soggetti destinatari delle
procedure.Principio di informazione, responsabilità e controllo : ti
informo sulle regole, tu operi nel rispetto delle regole, sotto la tua
responsabilità, senza autorizzazione previa, poi controllo di
esecuzione.Sanzioni scoraggianti per chi non rispetta volutamente le
regole. <br /><br />5) Pressione fiscale sulle aziende comparabile a quella dei concorrenti esteri.<br /><br />6)
Revisione del sistema di assistenza sociale per passare da un regime
assistenzialista generalizzato ad un sistema assistenziale sostenibile e
mirato. Reddito di sussistenza a tutti i realmente bisognosi. Graduale
passaggio ad un sistema pensionistico pubblico di base con integrazione
individuale.<br /><br />7) Scuola : privatizzazione degli
istituti di formazione e contributo statale alle famiglie per il
pagamento della retta scolastica. . <br /><br />8) Copertura delle spese sanitarie sotto forma di assicurazione pubblica ma con istituzioni sanitarie interamente private. <br /><br />9)
Istituzioni : organizzazione di stampo federalista, sulla base del
principio di sussidiarietà, partendo dall'autonomia individuale,
risalendo poi all'istituzione comunale, regionale, federale nazionale e
federale europea, dove è il Cittadino a decidere in cosa aderire a
livello superiore, e così via )<br /><br />10) Fiscalità equa
sulle persone fisiche con soli tre tipi di imposta ( Reddito, Consumo,
Patrimonio ) Fino ad un massimo complessivo individuale del 40% di
pressione sul reddito .</span></span><br />
<br />
<span data-ft="{"tn":"K"}"><span class="UFICommentBody _1n4g"><b>10 PUNTI COMPATIBILI COL PROGETTO DI SVOLTA EUROPEA, UN OBIETTIVO NON A PORTATA DI MANO, MA UNA DIREZIONE VERSO CUI TENDERE PER INVERTIRE LA DIREZIONE DI MARCIA, RISALENDO LA CHINA LUNGO LA QUALE STIAMO SCIVOLANDO VERSO IL FONDO. </b></span></span>Franco Pugliahttp://www.blogger.com/profile/16956145309965953698noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6352438855272114758.post-56385321164507507252016-11-21T02:32:00.003-08:002016-11-21T02:33:58.112-08:00Il mondo ai piedi di Angela Merkel<div class="cb-entry-header cb-fis cb-style-off" id="cb-fis-wrap">
<span class="cb-title-fi"></span><br />
<div class="cb-byline cb-font-header">
<div class="cb-author cb-byline-element">
<span class="cb-title-fi"><a class="author url fn" href="http://www.immoderati.it/author/dariob/" rel="author" title="Posts by Dario Bortoluzzi">Dario Bortoluzzi</a></span></div>
<div class="cb-date cb-byline-element">
<span class="cb-title-fi"><time datetime="2016-11-20">novembre 20, 2016<br /></time></span></div>
</div>
<span class="cb-title-fi">
</span></div>
<div style="text-align: justify;">
“<a href="http://www.nytimes.com/2016/11/13/world/europe/germany-merkel-trump-election.html">Estremo difensore dell’Occidente</a>”, “<a href="https://www.ft.com/content/03012e40-a758-11e6-8b69-02899e8bd9d1">guida delle democrazie liberali</a>”, “<a href="http://www.reuters.com/article/us-obama-merkel-idUSKBN13B22F?il=0">fulcro della stabilità internazionale</a>”. Gli encomi di cui la stampa mondiale e più specificamente gli ambienti dell’Internazionale Democratica hanno ricoperto <b>Angela Merkel</b>, in questi giorni in cui si attendeva spasmodicamente la sua <b>ricandidatura a Cancelliere</b>, appaiono tanto più ragguardevoli quanto più stridenti non solo con la malcelata <b>ostilità degli anni passati</b>, ma anche e sporattutto con le tradizionali e quasi indelebili <b>stigmate del <i>Sonderweg</i></b>, con le quali ancora oggi troppo spesso viene rappresentato il popolo tedesco.</div>
<div style="text-align: justify;">
<span id="more-8111"></span></div>
<div style="text-align: justify;">
Per chi non fosse familiare col termine, quello di <a href="https://books.google.nl/books?id=d8aGioXjsEMC&pg=PA32&lpg=PA32&dq=sonderweg+tesi&source=bl&ots=yYwUPSU6Vk&sig=n3VC07GYqU3wczYAh0pYZqKfZ18&hl=nl&sa=X&ved=0ahUKEwiYoO6JpbjQAhWHWxoKHcQQAtMQ6AEIGzAA#v=onepage&q=sonderweg%20tesi&f=false"><i>Sonderweg</i></a>
(“via speciale”) è un concetto elaborato dalla storiografia
post-bellica, secondo il quale alcune variabili economiche avrebbero
avviato la <b>Germania</b>, fin dal diciottesimo secolo, su un sentiero alternativo rispetto a quello percorso dalle democrazie liberali occidentali, <b>–</b> <b>USA, Regno Unito e Francia – portandola fatalmente a scontrarsi con esse</b>. La Repubblica di Bonn del 1949 nella sua posizione di <b>subelternità agli Alleati vincitori</b>,
prima ancora che su deteminate basi diplomatiche e giuridiche fu
fondata su questo complesso di colpa dei Tedeschi per il proprio passato
militarista e nazionalsocialista. Eppure se, dopo il secondo conflitto
mondiale, c’è stato un politico che più di qualunque altro è stato
accusato di portare la Germania nuovamente in rotta di collisione con la
comunità euro-americana, in almeno tre momenti cruciali, è stato
proprio Angela Merkel.</div>
<div style="text-align: justify;">
Innanzitutto nel 2010, quando la stampa
internazionale, in occasione della crisi greca, prese d’assalto il
Cancelliere per la sua opposizione agli <a href="http://www.immoderati.it/2015/07/27/la-gigantomachia-nascosta-dietro-le-quinte-della-tragedia-greca/"><b>scellerati piani francesi</b> di mutualizzazione dei debiti, accusando Berlino di mettere a repentaglio l’Euro per piccoli interessi elettorali</a>
o addirittura di voler sfruttare la crisi per mercanteggiare una
revisione del proprio status internazionale; salvo poi alimentare, non
appena la Germania si piegò alle pressioni degli interventisti, la <a href="http://www.infodata.ilsole24ore.com/wp-content/uploads/sites/82/2015/02/Esposizione-banche.png">leggenda</a>
secondo cui i Tedeschi avrebbero in qualche modo beneficiato
dell’operazione. Seguì un interminabile e interminato dibattito, portato
avanti a tratti nei consessi internazionali dalla stessa <a href="https://www.theguardian.com/business/2012/mar/20/eurozone-crisis-italy-monti-greece"><b>presidenza democratica USA</b></a>,
sulla necessità che Berlino modificasse il proprio modello economico,
fondato sulla competitivtià industriale e sul buon ordine dei conti
pubblici; dibattito che è riecheggiato immancabilmente persino negli
articoli elogiativi di settimana scorsa.</div>
<div style="text-align: justify;">
Successivamente nel 2011, quando Merkel, rifiutandosi di avvallare la <b>Guerra di Libia</b>, promossa da Washington, Parigi e Londra e infine digerita anche da Roma, fu accusata di aver <a href="http://www.spiegel.de/politik/deutschland/fdp-chef-westerwelle-der-aussenseiterminister-a-752269.html">tradito la solidarietà euroamericana</a> pur di salvaguardare le relazioni commerciali con Cina e Russia. Curioso che solo ora si veda nella Germania un argine ai<a href="http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2016-11-18/berlino-ultimo-argine-contro-populismi-071846_PRV.shtml?uuid=ADCGVKxB"><b> venti autoritari che spirano da Mosca</b></a> e alla <a href="http://www.immoderati.it/2015/02/19/morire-per-kiev/">politica espansionista</a> del Cremlino in <b>Ucraina</b>.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ma il terzo e più drammatico momento si
ebbe nel 2015 nel corso della seconda crisi greca. Mentre il ruolo
di pubblico avvocato dell’antipatico rigore teutonico fu allora
riservato al <a href="http://www.immoderati.it/2015/06/16/grecia-perche-ha-ragione-schauble-e-non-la-merkel/">Ministro delle Finanze Schäuble</a>, il Cancelliere Merkel, per alcune settimane almeno, assunse la guida di quanti <a href="http://www.repubblica.it/esteri/2015/07/22/news/la_piccola_reem_cara_frau_merkel_ecco_la_mia_storia_di_fughe_e_ospedali_-119566307/">si opponevano alla supina accettazione</a> degli <b>imponenti flussi migratori che <a href="http://www.ilgiornale.it/news/mondo/grecia-minaccia-germania-vi-sommergiamo-immigrati-1103095.html">la politica greca </a></b>–<b> </b>e <a href="http://www.dailymail.co.uk/news/article-2332426/Italy-paid-African-migrants-500-leave-country--Germany.html">forse quella italiana</a> – aveva <b>consapevolmente</b>
aperto vero l’Europa centro-settentrionale come strumento di pressione
nel corso della trattativa sul debito. Seguì poi il radicale e ben noto
cambio di linea, supponiamo suggerito dal timore che la mancata
condivisione dell’onere dell’accoglienza con gli Stati del Sud – proprio
in un momento in cui il tentativo di isolare Tsipras suscitava <a href="http://www.zeit.de/2015/30/eurokrise-die-deutschen-ansehen-europa">un’ondata di tedescofobia in Europa</a> – avrebbe portato ad una rottura disordinata dell’Unione, che sarebbe stata fatalmente <b>imputata alla Germania</b>.
Così Merkel da poliziotta “spietata” che nega il diritto d’asilo ad una
bambina siriana fu promossa ad alfiere della politica delle porte
aperte e dell’integrazione.</div>
<div style="text-align: justify;">
È fin troppo ovvio che la progressiva
riabilitazione della figura politica del Cancelliere, da gretta
casalinga sveva a statista idealista di respiro globale è stato dettato
via, via dalle crescenti preoccupazioni nutrite dalla comunità
internazionale per l’involuzione autarchista della politica occidentale,
culminata con lo <a href="http://www.immoderati.it/2016/10/09/brexit-il-dirigismo-in-un-paese-solo/">scisma britannico</a> e la vittoria elettorale di Trump. Così gli stessi ambienti che precedentemente disconoscevano <b>il diritto della Germania ad elaborare dottrine di politica europea ed internazionale proprie</b>,
bollandole pregiudizialmente come rigurgiti di sciovinismo prussiano,
dopo aver riportato una sconfitta dopo l’altra nello scontro con i
nazionalisti veri, hanno dovuto riconoscere non solo la legittimità di
molti dei timori espressi da Angela Merkel sull’agenda di Washington,
Parigi e Londra, ma in alcuni casi persino la loro <b>correttezza</b> nell’economia degli interessi democratici dell’Occidente.</div>
<div style="text-align: justify;">
Forse, prima che sia troppo tardi, è ora
di capire che il vuoto politico che si sta creando in Europa, in un
momento storico in cui solo Berlino sembrerebbe capace di esprimere una
<i>leadership</i> credibile, è figlio anche del miope lavoro di <b>delegittimazione</b>
operato in certi ambienti internazionali ai danni della Germania.
Forse, prima che sia troppo tardi, è ora di capire che non si può
pretendere che Merkel o i suoi successori siano guida autorevole
dell’Europa, se si continua, ad ogni occasione utile, ad additare la
nazione tedesca come un <b>paria colpevole per via genetica dei crimini del nazismo</b>
ancora dopo quattro generazioni. Forse, prima che sia troppo tardi, è
ora di capire che riconoscere in un Cancelliere il baluardo della
cultura liberal-democratica occidentale, significa già di per sè aver
posto <b>fine</b>, volenti o nolenti, <b>ad un’era della storia</b>.</div>
Franco Pugliahttp://www.blogger.com/profile/16956145309965953698noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6352438855272114758.post-66958095299061987582016-11-16T04:55:00.003-08:002016-11-16T04:58:20.446-08:00IL SIGNIFICATO DEGLI SLOGAN DI SVOLTA EUROPEA<ul>
<li><div align="JUSTIFY">
<span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Europeizzazione
SI : unire i popoli frammentati della</b> <b>Nazione
Europea</b>.<span style="font-weight: normal;"><br />L'Europa di oggi è
il risultato di secoli di lotte interne per il potere, nell'epoca
del predominio delle case regnanti. <br />La framentazione delle
popolazioni europee è storica, e si manifesta attraverso differenze
linguistiche e culturali, ma questo è naturale, perchè gli esseri
umani tendono a frammentarsi in piccoli gruppi, più che ad unirsi
in grandi aggregazioni, per il semplice motivo che le grandi
aggregazioni tendono ad essere “imperiali” , ad imporre cioè
dall'alto il loro volere ai popoli sottostanti, in aperto conflitto
col bisogno innato di libertà.</span><br /><span style="font-weight: normal;">Esigenze
di difesa collettiva hanno spinto tuttavia i popoli ad accettare i
Regni, malgrado le limitazioni di libertà. <br />Oggi le cose sono
diverse, ma non troppo. Il rigetto diffuso nei confronti della U.E
nasce dalla percezione di essere soggetti ad un “imperio”, a
causa della struttura poco democratica e molto burocratica della
U.E. Che legifera su troppi temi mentre non provvede ai compiti
essenziali dell'”impero” : la politica estera comune, la difesa
dei confini, la forza militare comune. <br />Tutto questo significa
che NON ci sono alternative : o l'Europa si struttura per fornire
alle sue popolazioni ciò di cui hanno bisogno per riconoscere
l'utilità di questa aggregazione, quindi una unione politica
sovranazionale, neonazionale, integrando le forze di difesa, la
giustizia, la sicurezza, i confini, oltre che la moneta, oppre la
U.E. non ha ragion d'essere e le forze contrarie la faranno a pezzi
in poco tempo. Brexit è il primo passo. </span></span></span>
</div>
</li>
</ul>
<ul>
<li><div align="JUSTIFY">
<span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Globalizzazione
NO </b>: <b>quando significa allineamento ai paesi più poveri</b><span style="font-weight: normal;"><br />Un
altro elemento fondamentale dei nostri tempi è la cosidetta
globalizzazione. <br />Risultato di spinte liberiste orientate allo
sviluppo del commercio internazionale ed alla crescita economica di
tutti i produttori, la globalizzazione ha avuto effetti positivi ma
anche negativi che stanno producendo reazioni di chiusura diffuse,
confermate anche dalle intenzioni programmatiche del nuovo
presidente degli Stati Uniti. Il libero mercato internazionale
equivale a mettere in contatto diretto tra loro tante provette
contenenti liquidi con colori diversi e livelli diversi. <br />Per il
principio dei vasi comunicanti i livelli nelle varie provette
diventeranno uguali ed il colore del liquido diventerà uno solo,
indistinto. <br />Il paradosso è che questa spinta nasce dal
liberismo ma coincide con principi marxisti che guardavano
all'internazionalizzazione dei mercati mondiali sotto l'egida
comunista.<br />Il fallimento di questi progetti risiede nella loro
stessa teorizzazione astratta, scollegata dalla realtà e dai
bisogni della gente. Oggi la provetta cinese ha scaricato il suo
liquido in tutte le altre provette, ed anche se i colori delle varie
provette non sono ancora indistinti, gli effetti sono sensibili. <br />I
cinesi sono meno poveri, molti sono ricchi, mentre altrove nel mondo
la gente è più povera, ed alcuni sono straricchi. <br />Un tale
processo può soltanto allineare tutti al paese più grande, per
popolazione e capacità di impatto economico globale, cioè la Cina,
e significa livellamento economico di tutti verso il basso, non
verso l'alto. Questo sistema di scambi va ridimensionato.</span> </span></span>
</div>
</li>
</ul>
<ul>
<li><div align="JUSTIFY">
<span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Questo
è un PALETTO non superabile del progetto di Svolta Europea.</span> </span></span>
</div>
</li>
</ul>
<ul>
<li><span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Autarchia
europea? NO</b>. <b>Ma neppure mercato delle vacche. <br />Commercio
paritario.</b> <b>Principio di reciprocità</b>; <b>equilibrio negli
scambi.</b></span></span><br />
<div align="JUSTIFY">
<span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: medium;">Respingere
la globalizzazione non deve essere inteso come un ritorno al
protezionismo e come ostacolo agli scambi internazionali, cosa che
sarebbe insensata ed anti storica, se pensiamo che gli scambi
internazionali si perdono nella notte dei tempi, con le carovane dei
mercanti che soi spostavano dall'Europa all'Asia e viceversa. La
differenza è che in passato questi scambi arricchivano tutte le
parti in campo ed il volume degli scambi non era impattante, mentre
oggi i volumi di scambio e la loro intensità creano squilibri
economici devastanti. Si tratta quindi, molto semplicemente, di
regolare il libero scambio limitandone gli eccessi distorsivi.</span></span></div>
<div align="JUSTIFY">
<span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: medium;">In
questo campo non si possono precostituire regole, ma vanno stabilite
caso per caso. </span></span>
</div>
<div align="JUSTIFY">
<span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: medium;">Una
cosa di cui occorre tenere conto è che nei paesi avanzati, come
Europa ed America, non tutti i produttori operano in settori ad alto
valore aggiunto in cui la concorrenza dei paesi emergenti è modesta
o inesistente, ma operano anche in segmenti di mercato dove la
concorrenza esiste, è molto forte e si basa su condizioni di
produzione molto diverse, sotto il profilo del costo del lavoro, dei
diritti sul lavoro, del costo della vita locale, ecc, ecc.</span></span></div>
<div align="JUSTIFY">
<span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: medium;">Fermo
restando il principio essenziale della necessità della concorrenza
e della NON salvaguardia di posizioni protezionistiche, è tuttavia
vero che le produzioni nazionali vanno ragionevolmente
salvaguardate, anche se si tratta di produzioni a basso valore
aggiunto facilmente aggredibili dalla concorrenza internazionale. Il
principio di fondo dovrebbe essere l'equilibrio nei volumi di
scambio di merci tra paese e paese, equilibrio senza il quale si
creano “squilibri” economici e sociali.</span></span></div>
</li>
</ul>
<ul>
<li><span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Questo
è un PALETTO non superabile del progetto di Svolta Europea.</span> </span></span>
<br />
</li>
</ul>
<ul>
<li><span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Europa
come Nazione, distinta da quelle asiatiche, africane,
americane.<br />Europa dei popoli, che non coincidono con gli Stati
del '900.</b> <b>Rigetto dei nazionalismi novecenteschi:
Nazionalismo Europeo Continentale.<br />Politica estera e difesa : una
sola, nazionale, continentale</b></span></span><br />
<div align="JUSTIFY" style="font-weight: normal;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: medium;">Un
concetto importante, quanto innovativo, è quello, da introdurre, di
NAZIONE europea.</span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-weight: normal;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: medium;">Oggi
se si pensa ad una “nazione” la si identifica con lo stato, e
sta bene, ma bisogna chiedersi cosa sia una nazione e perchè si sia
strutturata come stato. Popolo e nazione non coincidono : molte
nazioni europee, e non solo, ospitano popoli diversi, poco diversi o
molto diversi. <br />I popoli sono una risultanza storica, derivante
dagli insediamenti umani storici, determinati geograficamente. </span></span>
</div>
<div align="JUSTIFY" style="font-weight: normal;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: medium;">Le
nazioni sono una risultanza economica, derivante da aggregazioni
storiche dei popoli, per esigenze di ordine commerciale, difensivo,
in definitiva economico.</span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-weight: normal;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: medium;">Immaginare
oggi le nazioni europee come coincidenti con gli stati europei
determinati dalle risultanze della Storia europea appare riduttivo.
<br />La U.E. Nasce da esigenze di ordine economico tipiche
dell'aggregazione nazionale. <br />Il percorso europeista è ancora
molto arretrato, non essendo ancora stati messi in atto i processi
politici fondamentali, quali l'istituzione di una Giustizia europea
integrata ed una difesa europea comune, basata su una sola politica
estera comune e condivisa.</span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-weight: normal;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: medium;">Occorre
quindi ragionare in chiave di Nazione Europea, in cui le differenze
linguistiche e culturali che esistono caratterizzano i popoli, non
la Nazione.</span></span></div>
</li>
</ul>
<ul>
<li><div align="JUSTIFY">
<span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Questo
è un PALETTO non superabile del progetto di Svolta Europea.</span> </span></span>
</div>
</li>
</ul>
<ul>
<li><div align="JUSTIFY">
<span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Europa
Federale, federazione delle sue popolazioni, non delle sue
burocrazie.</b> <b>Popolazioni d'Italia, e d'Europa, in una sola
Nazione Europea.<br />Una sola Europa, un solo confine, verso tutti i
punti cardinali.</b><br />La concezione di una Nazione europea sopra
descritta, una nazione di popoli diversi, quindi non omoigenea
linguisticamente e culturalmente, comporta come sola possibile
conseguenza la costituzione di un organismo politico federale dei
popoli europei, che non coincide con l'attuale Commissione Europea,
mentre si avvicina all'attuale Parlamento Europeo. <br />La
Commissione non è espressione elettiva dei popoli europei, come
dovrebbe essere in una struttura federale analoga a quella svizzera
o americana, mentre esprime un equilibrio tra i poteri di vertice
dei singoli stati. <br />E' naturale che un tale modello venga
contestato da tanti e produca reazioni di rigetto verso la U.E. Il
modello va cambiato e reso democratico su scala europea, e in
fretta.<br />L'antieuropeismo è il prodotto di un cattivo europeismo.
</span></span>
</div>
</li>
</ul>
<ul>
<li><div align="JUSTIFY">
<span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Questo
è un PALETTO non superabile del progetto di Svolta Europea.</span> </span></span>
</div>
</li>
</ul>
<ul>
<li><span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Immigrazione,
da ovunque provenga, al di fuori di questi confini : NO grazie.
Ingressi limitati e controllati. Accoglienza ? L'Europa non è un
hotel.</b></span></span><br />
<div align="JUSTIFY">
<span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: medium;">Quello
dell'immigrazione è un tema dirompente, distintivo, alla base di
tutti i movimenti neo-nazionalisti . Qui si scontrano due visioni
del mondo diametralmente opposte:</span></span></div>
<div align="JUSTIFY">
<span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: medium;">a)
L'internazionalismo di matrice cristiana ma anche socialista e
turboliberista, che guarda al mondo senza fare alcuna distinzione di
ordine etnico e culturale, immaginando l'umanità come una
indistinta massa di “figli di Dio” oppure di “lavoratori e
proletari” oppure di “forze di mercato”.</span></span></div>
<div align="JUSTIFY">
<span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: medium;">b)
Il nazionalismo, fondato sulla percezione biologica degli esseri
umani di qualsiasi razza e cultura, che esprime un bisogno
insopprimibile di identità personale e collettiva, di gruppo, dove
ciascuno vuole riconoscersi nel suo vicino di casa, vuole parlare la
sua stessa lingua o dialetto, vuole apprezzare gli stessi cibi,
vuole condividere la medesima storia, la medesima cultura. La
coesione sociale è il prodotto della somiglianza non della
diversità.</span></span></div>
<div align="JUSTIFY">
<span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: medium;">La
concezione nazionalista può apparire arretrata, ma è fondata su
bisogni umani biologicamente predeterminati, mentre la prima è una
astrazione razionale, dettata non dai bisogni, ma da elaborazioni
del pensiero umano, che determinano in astratto ciò che sarebbe
giusto e ciò che non lo è. <br />Opporsi razionalmente alla natura
umana potrebbe portare a dire che sia meglio vietare i rapporti
sessuali in quanto potenzialmente pericolosi per la salute (AIDS ed
analoghi) sostituendoli con la fecondazione assistita per la
procreazione e con l'autoerotismo virtualizzato per la soddisfazione
dei bisogni erotici. </span></span>
</div>
<div align="JUSTIFY">
<span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: medium;">La
mente sa anche partorire mostri e bisogna saperli individuare.</span></span></div>
<div align="JUSTIFY">
<span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: medium;">Quindi
il fenomeno migratorio di massa delle genti provenienti dall'Asia e
dall'Africa impone una scelta NETTA tra le due posizioni, che sono
inconciliabili. Quella che propone Svolta Europea è la seconda, di
stampo nazionalista ma in chiave europea, una posizione che mostra
una sua crescente prevalenza nei paesi europei e che viene
rafforzata dall'elezione del nuovo presidente americano anche per
quanto attiene agli USA. </span></span>
</div>
<div align="JUSTIFY">
<span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: medium;">In
Italia già esiste un partito politico che si è fatto portavoce di
questi temi (la LEGA) soltanto che lo fa in chiave anti-europeista,
con una concezione economica risibile, una visione politica che
offre una prospettiva regressiva e non di progresso. Il progetto
leghista, orfano del federalismo, è zoppo e non ha un futuro
credibile. Svolta Europea porta la concezione nazionalista a livello
europeo, immaginando una Europa dei popoli che non diventi il
rifugio dei disperati di ogni continente.</span></span></div>
<div align="JUSTIFY">
<span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: medium;">Questo
nazionalismo europeo ha anche lo scopo di fare massa critica nei
confronti dei colossi asiatici ed americani, cosa che ogni singolo
stato europeo attuale non potrebbe mai fare da solo.</span></span></div>
</li>
</ul>
<ul>
<li><span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Questo
è un PALETTO non superabile del progetto di Svolta Europea.</span> </span></span>
<br />
</li>
</ul>
<ul>
<li><div align="JUSTIFY">
<span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Politica
fiscale: su base federalista; libertà di imposizione e di spesa
territoriale; fiscalità unica e condivisa a livello Nazionale
continentale</b><br />Una unione di popoli comunque diversi tra loro
come quelli europei può essere realizzata soltanto su base
federale, in maniera non dissimile da quella svizzera. Questo
significa darsi due piani ben distinti di imposizione fiscale e di
spesa pubblica : una di carattere territoriale, per quanto possibile
determinata sulla base delle esigenze locali di spesa, a cui deve
corrispondere una equivalente imposizione fiscale, ed una di
carattere sovraterritoriale, sino al livello europeo, con una spesa
pubblica limitata all'assolvimento dei compiti federali ed una
conseguente imposta federale a carico di tutti i cittadini europei.
Qualcuno potrebbe ragionare in chiave di armonizzazione fiscale
europea, cioè con una fiscalità identica in tutti i territori, ma
questa cosa ha senso in una nazione “imperiale” e non federale.
Nella nazione imperiale tutti i sudditi debbono pagare le medesime
tasse, ma in quella federale no : ciascuno paga in funzione dei
servizi che vuole ricevere, con le differenze anche di efficienza
che sono peculiari di ogni realtà amministrativa locale. </span></span>
</div>
</li>
</ul>
<ul>
<li><div align="JUSTIFY">
<span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Questo
è un PALETTO non superabile del progetto di Svolta Europea.</span> </span></span>
</div>
</li>
</ul>
<ul>
<li><span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Politica
economica : DEFICIT NEGATIVO. Incassi più di quanto spendi e riduci
il DEBITO. Tasse e spesa pubblica in discesa.</b></span></span><br />
<div align="JUSTIFY" style="font-weight: normal;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: medium;">Anche
qui si scontrano due grandi correnti di pensiero : quella del
“deficit spending”, e quella del pareggio di bilancio,
tipicamente di matrice tedesca. A sinistra si pensa che lo sviluppo
si possa realizzare con la spesa pubblica a debito, e poi qualcuno
restituirà il debito, forse.</span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-weight: normal;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: medium;">Il
PD renziano, che da molti a sinistra vine visto come non più di
sinistra, promuove il deficit spending, quindi …</span></span></div>
<div align="JUSTIFY">
<span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Svolta
Europea promuove il pareggio di bilancio </b><span style="font-weight: normal;">e
la riduzione progressiva e costante del debito pubblico. <br />Questo
non implica che, occasionalmente, non si possa fare del debito
pubblico, ma deve trattarsi di procedure eccezionali e non
sistematiche. Il mondo intero si è dato un modello di vita basato
sul debito pubblico : pochi stati fanno eccezione; i più deboli
falliscono ripetutatmente, i più forti sopravvivono precariamente,
sino a quando uno scossone più forte degli altri non farà
precipitare tutto. Noi italiani dobbiamo smetterla di fare debiti ed
imparare a vivere su quello che siamo capaci di produrre, in termini
di reddito, senza cercare di vivere al di sopra delle nostre
possibilità. </span></span></span>
</div>
</li>
</ul>
<ul>
<li><div align="JUSTIFY">
<span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Questo
è un PALETTO non superabile del progetto di Svolta Europea.</span> </span></span>
</div>
</li>
</ul>
<ul>
<li><span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Pubblico
e privato :</b> <b>pubblici i monopoli di fatto; privato tutto ciò
che può essere in concorrenza. L'impresa sia privata, il servizio
sia pubblico.</b></span></span><br />
<div align="JUSTIFY" style="font-weight: normal;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: medium;">Queste
affermazioni si basano sul pensiero di stampo liberale in economia,
il quale afferma che la ricchezza si produce facendo impresa e che
l'impresa deve essere libera di operare nell'interesse di chi la
costituisce, di chi ci lavora e di chi trae beneficio da quanto
produce: i consumatori. </span></span>
</div>
<div align="JUSTIFY" style="font-weight: normal;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: medium;">Significa
ridimensionare progressivamente l'intervento della pubblica
amministrazione dove questa possa essere sostituita vantaggiosamente
dall'impresa privata senza costituire posizioni monopolistiche
private e quindi operando in condizioni di autentica concorrenza,
nell'interesse del cittadino consumatore. Significa combattere la
collusione tra interessi privati d'impresa e pubblica
amministrazione, madre di ogni corruzione.</span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-weight: normal;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: medium;">Significa
riportare i cittadini al rispetto del principio di responsabilità
individuale, alla consapevolezza di dover contare sopratutto sulle
proprie forze e non su quelle di uno Stato assistenziale sempre ed
ovunque, mucca da mungere, che dà sempre latte ma a spese di chi
produce col sudore della sua fronte. Non significa cancellare
l'assistenza pubblica, ma significa limitarla a chi non può farne
oggettivamente a meno, indipendentemente dalla sua volontà e dalle
sue possibilità.</span></span></div>
</li>
</ul>
<ul>
<li><div align="JUSTIFY">
<span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: medium;"><b>La
Politica</b> <b>: nell'interesse dei cittadini, non dei
professionisti della politica.</b><br />Significa guardare ad un
superamento della separazione dei ruoli nell'occuparsi della POLIS,
cioè del bene comune, comunque inteso, immaginando una progressiva
maggiore partecipazione dei cittadini alla gestione della cosa
pubblica ed una graduale riduzione del peso della politica di
mestiere, con posizioni consolidate negli anni, che portano ad
orientare l'azione politica verso i propri interessi di
sopravvivenza nel ruolo, anzicchè verso quelli dei cittadini. </span></span>
</div>
</li>
</ul>
<ul>
<li><div align="JUSTIFY">
<span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Separazione
dei poteri : organizzazione e sviluppo del partito politico, da un
lato, candidatura ad incarichi pubblici elettivi, dall'altro. No al
doppio ruolo.</b><br />Questo è un elemento CHIAVE del progetto
aggregativo di Svolta Europea. Significa guardare al partito
politico come terreno collettivo del FARE POLITICA, mediante il
confronto delle idee, la selezione spontanea dei ruoli organizzativi
interni ed elettivi esterni al partito, lo stimolo al movimentismo
ed alla partecipazione attiva, impedendo la formazione di gruppi di
potere che condizionino la formazione delle posizioni politiche e
delle candidature ad incarichi politici pubblici. I partiti di oggi
sono espressione del potere personale di pochi, sono leaderistici,
più terreno di sviluppo di collusioni di interessi economici
privati con la politica che terreno di sviluppo di idee e progetti
di interesse collettivo. Separare i ruoli aiuta nella selezione
meritocratica dei candidati ad incarichi istituzionali pubblici,
togliendo loro ogni potere sul partito ma anche togliendo al partito
ogni potere su di loro. Ciascuno deve esprimere il meglio di sé :
alcuni possono farlo nei ruoli esterni, altri in quelli interni. </span></span>
</div>
</li>
</ul>
<ul>
<li><div align="JUSTIFY">
<span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Questo
è un PALETTO non superabile del progetto di Svolta Europea.</span> </span></span>
</div>
</li>
</ul>
<ul>
<li><div align="JUSTIFY">
<span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Partito
come specchio del paese : federalista.</b> <b>Associazione di
cittadini su base nazionale, e linea politica di fondo immutabile
tra un Congresso nazionale e l'altro. Libere associazioni di
iscritti su base territoriale e tematica, all'interno della linea
politica nazionale. Doppia partecipazione e simboli associati,
riconoscibili. Democrazia interna, autentica, diretta e non di
facciata.</b><br />Queste poche parole descrivono sinteticamente il
futuro partito di Svolta Europea.<br />Significano che la “linea
politica” del partito viene determinata dai Congressi nazionali e
non può cambiare secondo come tira il vento. La linea politica non
può determinare lo stravolgimento dei principi di fondo, i
“paletti” , perchè significherebbe cambiare la natura stessa
del progetto politico a cui hanno dedicato tante energie
innumerevoli cittadini.<br />Significa che i Congressi possono
articolare, esplicitare, ampliare una linea politica largamente
condivisa, in cui tuttavia anche le posizioni politiche di minoranza
hanno diritto di cittadinanza, di espressione, di rispetto. Il
partito è “terreno di sviluppo del fare politica all'interno di
principi condivisi” non è una squadra di soldati agli ordini di
uan dirigenza comunque determinata.<br />Inoltre il partito nazionale
ha caratteristiche federative : non vuole sostituirsi alle forme
aggregative pre-esistenti e con esso compatibili, anzi, vuole
portarle ad una sola unità d'intenti nazionale sulla base della
condivisione dei principi del progetto federativo, del “patto”
di collaborazione nazionale.<br />Ciascuno conserva la sua identità
storica, faticosamente costruita, ma la associa, se i suoi iscritti
lo desiderano, ad una identità federale collettiva. Questo non
implica che le singole persone non possano aderire a Svolta Europea
anche se la loro associazione d'origine non aderisce come tale.<br />Le
adesioni a Svolta Europea sono sempre e comunque individuali. Uno
vale uno.<br />E questo significa VERA DEMOCRAZIA INTERNA. Significa
che tutti gli aderenti al partito politico determinano con pari peso
gli incarichi elettivi interni e le candidature ad incarichi
istituzionali esterni da presentare nelle occasioni elettorali.
Nessuna “nomina” da parte di organi direttivi del partito :
scelte autonome ed indipendenti dei singoli aderenti, su base
proporzionale. Chi riceve più voti va in cima alla lista. </span></span>
</div>
</li>
</ul>
<span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: medium;">Franco Puglia –
15 Novembre 2016</span></span><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
Franco Pugliahttp://www.blogger.com/profile/16956145309965953698noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6352438855272114758.post-90042659942651312642016-11-07T14:41:00.001-08:002016-11-07T14:42:35.945-08:00IL REFERENDUM PRO E CONTRO RENZI <span style="font-size: large;">Il referendum popolare sulla riforma costituzionale avrebbe dovuto essere un'opportunità offerta al popolo per confermare, o meno, una proposta di riforma costituzionale ben fatta, largamente condivisa a livello parlamentare e degna di ricevere una conferma popolare quasi plebiscitaria. Questo nel libro dei sogni. <br />La realtà è ben diversa : <br />- il testo della riforma è, come minimo, scritto male, osteggiato da cittadini come da forze politiche organizzate, profondamente divisivo anche all'interno di forze politiche omogenee. <br />- questa riforma è fortemente voluta da Matteo Renzi e dal SUO PD, e sul suo successo il Matteo fiorentino aveva pensato inizialmente di giocarsi la testa, salvo poi ripensarci. <br /><br />Marcia indietro tardiva. Infatti gli avversari di Renzi, senza neppure leggere il testo della riforma, sono portati a pensare che, se al premier interessa tanto, vuol dire che il SI gli darà vantaggi politici di rilievo, a lui ed al SUO PD, non ai cittadini in genere. <br />Facendo un piccolo sforzo poi arrivi anche ad immaginarli, ma è uno sforzo superfluo; chi è contro Renzi ed il PD dispone di un modo robusto per farglielo sapere, trovandosi per l'occasione alleato a forze politiche con cui non ha nulla da spartire, ma quando l'avversario è comune ...<br /><br />Purtroppo sarebbe giusto giudicare le proposte politiche solo e soltanto nel merito, non per la loro fonte, ma l'arroganza del potere nel nostro paese ci ha sempre impedito di assumere questo atteggiamento maturo, responsabile, e ci costringe ad assumere posizioni "di parte", per contrastare un potere sempre poco dialogante e mai commisurato ai bisogni del Paese.<br /><br />Ecco quindi una ragione irrazionale ma ragionevole per votare NO.</span><br />
<span style="font-size: large;"></span><br />
<span style="font-size: large;"></span><br />
<span style="font-size: large;"></span><br />
<span style="font-size: large;"></span><br />
<span style="font-size: large;"></span><br />
<span style="font-size: large;"><br />Franco Puglia<br /><br /><br /><br /><br /><br /></span>Franco Pugliahttp://www.blogger.com/profile/16956145309965953698noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6352438855272114758.post-66311365484336571072016-10-10T09:28:00.004-07:002016-10-17T09:28:08.521-07:00<span style="font-size: medium;">IL REFERENDUM, E POI ? <br /><br />di Fabrizio Biasiolo - New York<br /><br />Le linee sono marcate,
l’artiglieria appostata, il campo di battaglia e’ definto. <br />Qualcuno
ancora si dilania (ancora molti , devo aggiungere) nel cercare di capire
chi alla fine piantera’ la bandiera sulla collina che domina la valle;
ma , per quanto mi riguarda, la battaglia e’ finita , e come sempre , il
guardare la bandiera sul colle non e’ sufficente a compensare I morti a
fondo valle.<br />Che cosa muore?<br />1 ) Si faceva fatica a governare sto’ povero paese prima, si continuera’ a farne dopo.<br />2)
Hanno sacrificato liberta’ e democrazia in nome di riduzione costi e
velocita’, sia che vinca il “si” (dove e’ tutto proprio da vedere sia a
livello di guadagno che di governabilita’) , sia che vinca, molto piu’
provabilmente, il “No”, la situazione non migliora ne’ sui principi
democratici (gia’ offesi da dichiarazione di incostituzionalita’ della
legge vigente) che su costi e governabilita’ non cambia niente.<br />Bisogna
invece incominciare a guardare al dopo, affinche’ I morti non siano
invano e affinche’ si intraprenda la costruzione di quella strada che
specifiche esigenze hanno evidenziato e che due riforme elettorali, una
incostituzionale e l’altra, proposta e, francamente, stupida, non hanno ,
ne ‘ potrebbero risolvere.<br />All’interno di una struttura democratica
il popolo italiano ha esigenza di un paese gestito da una classe di
politici capaci e onesti , a costi sostenibili e che abbiano la visione
per trascinare il paese fuori dalla crisi economica, la disoccupazione,
il debito in cui e’. <br />Non solo: che, finalmente, lo guidino fuori dal
parassitismo e dalla corruzzione che lo sta affogando nel suo proprio
sangue.<br />Va’ modificata la costituzione vigente? E’ una domanda su cui
aprire la discussione, ma solo a condizione che prima si identifichi
con chiarezza il profilo di coloro che alla gestione del paese e dei
suoi problemi meritano di essere demandati.<br />Qui’ salta fuori il primo
passo da fare dopo le elezion. Capiamola una volta per tutte : questa
classe dirigente manca dei requisiti necessari e indispensabili per
operare a quel livello di responsabilita’ . Inutile persino soffermarsi a
delineare I motivi della loro inadeguatezza, non solo sono evidenti, ma
sono la trave portante del motivo per cui siamo dove siamo.<br />Non ce
ne sono altri disponibili? Signori prendete una bella pistola e
sparatevi in bocca , almeno morirete di morte piu’ rapida e indolore di
quella a cui vi stanno portando questi signori.<br />Quindi cerchiamoli,
non solo, cerchiamoli attivamente. Per cercare con costrutto applichiamo
un principio vitale: inutile andare a pescare nello stagno avvelenato
(quindi smettiamola di guardare ai Partiti).<br />I partiti sono
completamente svuotati di ideologie , di integrita’ , di capacita’
gestionali e sono oramai 30 anni che propinano una minestra insipida di
“ontologie” di destra e sinistra per guidare il gregge al loro pascolo
assicurandosi che sia solo ed esclusivamente lo stomaco a dettarne le
necessita’. Basta ! Usciamo dal gregge, usiamo la testa e smettiamola
con il di “destra” e di “sinistra”.<br /><br />Se c’e’ uno che pensa
veramente che per uscire dalla situazione in cui siamo basta andare
sempre nella stessa direzione, che voti per Salvini , la Meloni,
Berlusconi , Renzi o D’Alema. Quelli vanno tutti sempre nella stessa
direzione (le loro tasche).<br />Incominciamo da li’: ricambio politico.
Facciamone un principio costitutivo del nostro sistema democratico e
pretendiamo che , qualunque sia la strada intrapresa per la nuova,
doverosa, legge elettorale, sia dato al demos la possibilita’ di
valutare I candidati, non I partiti, e di esprimere la loro preferenza.
Un piccolo passo? Si’, ma fondamentale e nella giusta direzione, poi un
piccolo passo dopo l’altro, le cose cambieranno in meglio.<br />I Sistemi non fanno le persone, sono le persone che fanno I sistemi.</span>Franco Pugliahttp://www.blogger.com/profile/16956145309965953698noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6352438855272114758.post-20298753553831981892016-10-05T03:42:00.003-07:002016-10-05T03:42:07.850-07:00I GRANDI TEMI DEL MOMENTO <br /><br />
Alcuni sono contingenti, come il referendum sulla riforma costituzionale, ma altri no.<br />
Che vinca il SI oppure il NO l'Italia resterà quel povero paese allo
sbando che è diventato dopo decenni di declino inarrestabile.<br /> La mia
personale posizione referendaria è per il NO, perchè il testo della
riforma è scritto TROPPO male, e qui neppure si tratta di una legge
ordinaria, ma di una riforma costituzionale, dove ogni singola parola ha
un suo grande peso <span class="text_exposed_show">!!! <br /> Penosa l'incultura di chi la ha scritta e poi approvata.</span><br />
<div class="text_exposed_show">
<br />Ma i temi vitali sono altri : le condizioni della nostra economia sono
molto gravi ma non sono figlie di nessuno : sono figlie di un tessuto
sociale degradato, compromesso, di cui la politica è soltanto
l'espressione visibile. Abbiamo la politica che ci meritiamo !<br />
I due grandi temi che condizionano la politica italiana e dividono il paese si chiamano :<br /> - fenomeno dell'immigrazione di massa<br /> - condizioni dell'Europa comunitaria e nostra collocazione<br />
<br />Il primo tema è fortemente divisivo e trasversale, divisivo tra noi
connazionali, ma divisivo anche nei confronti dell'Europa, che in
maniera piuttosto netta ha mostrato di non essere disponibile ad
accogliere milioni di immigrati provenienti da ogni parte del mondo,
canalizzati attraverso il ventre molle europeo a sud. <br /> Noi siamo
quel ventre molle ed i nostri confini verso nord, prima trasparenti, si
stanno irrigidendo. Anche volendo dimenticare i problemi interni che
l'iimigrazione massiccia produce tra noi, è certo che ci allontana da
qualsiasi prospettiva di crescita in ambito europeo.<br />
<br />Il secondo
tema, altrettanto divisivo, guarda alla nostra permanenza nella U.E., da
un lato, ed alla nostra fuoriuscita, dall'altro. I sostenitori di un
Brexit italiano sono innumerevoli. <br /> La moneta unica è stata scelta
da tanti come capro espiatorio di ogni nostra colpa, sulla base della
profonda ignoranza tematica sul significato delle valute in economia. <br />
<br />Questa fuga dall'Europa è tra i cavalli di battaglia della Lega, e
trova vasta eco anche in 5 Stelle e persino in ambienti liberali.<br /> In
troppi non credono più nella U.E. e spesso non hanno torto; è vero che
la U.E. va ripensata in parte, ma non è chiamandosi fuori che si
raggiunge lo scopo. Credere di poter avere un futuro come piccola
nazione avulsa dal contesto europeo, come la Svizzera, è secondo me una
pia illusione, ma una illusione pericolosa.<br />
Io credo che ci si
debba confrontare su questi due grandi temi, da cui discende anche tutto
il resto, perchè anche le scelte di politica economica non sono slegate
da come si afforntano questi due grandi problemi. <br />Coraggio, dite la
vostra.</div>
Franco Pugliahttp://www.blogger.com/profile/16956145309965953698noreply@blogger.com0